I primi 20 Funghi commestibili popolari in Svezia
Ricco di paesaggi diversi, Svezia offre un'eccitante varietà di funghi. Questa guida ai funghi commestibili più comuni di Svezia esplora i sapori e gli usi unici di ciascuna specie. Dalle foreste mozzafiato ai prati incantati, la varietà di funghi che si trovano qui è frutto di tradizioni culinarie di lunga data e di una flora micologica locale che prospera in ambienti diversi. Scoprite le loro caratteristiche identificative, le sfumature di sapore e le idee culinarie. Addentratevi nel mondo della ricerca dei funghi di Svezia e preparatevi a rimanere stupiti.
* Liberatoria: Il contenuto dei feedback NON PUO' essere usato in alcun modo come indicazione per MANGIARE QUALSIASI PIANTA. Alcune piante possono essere MOLTO VELENOSE, e invitiamo ad acquistare le piante edibili presso i canali di vendita standard.
Funghi commestibili più popolari
1. Finferlo
Il finferlo è un fungo molto comune e apprezzato perché, grazie al suo caratteristico colore giallo-arancio e alla sua forma irregolare, è facile distinguerlo da specie potenzialmente tossiche. La carne è soda e dolciastra. Inoltre, è considerato un fungo commestibile di buona qualità, infatti viene utilizzato in molti piatti, ed è adatto sia all’essiccamento che al congelamento.
2. Tignosa vinata
L'tignosa vinata è un fungo molto diffuso che cresce nei boschi sia di conifere che di latifoglie. Per i meno esperti, attenzione a non confonderlo con l'Amanita pantherina, che invece è tossica.
3. Laccaria laccata
La laccaria laccata è una specie molto piccola, la cui particolarità è di avere un aspetto variabile. Sembra scialba ed incolore, ma da giovane assume vivaci tonalità arancioni, rosate o rosse. Una metamorfosi cromatica che è all’origine del laccata nel suo nome. Cresce in gruppetti sparsi nei boschi e nelle brughiere.
4. Porcino
Ecco il porcino, il re panciuto dei funghi, dalla carne soda e dal gradevole sapore di nocciola. Il suo gusto squisito lo rende uno dei funghi più apprezzati ed è infatti presente nelle tradizioni culinarie di molti Paesi. D’altronde, che non si possa che mangiarlo lo dice il suo stesso nome latino, Boletus edulis, perché “edulis” significa, appunto, commestibile.
5. Gonfidio glutinoso
Il gonfidio glutinoso è un fungo non comune che si riconosce per via del caratteristico muco che cosparge il cappello e parte del gambo. Il cappello ha un colore bruno-oliva differente dalle lamelle biancastre e dal gambo che, invece, passa dal bianco al giallo nella sua lunghezza. La carne è bianca, soda e dal buon sapore.
6. Famigliola gialla
Il famigliola gialla è un fungo dal colore ocra che cresce in modo esclusivamente cespitoso sul legno di latifoglie. La carne ha un odore fungino e un sapore dolce. Attenzione però a non confonderlo con una specie simile, la Galerina marginata, la cui tossicità è mortale.
7. Leccino
Il leccino è un fungo molto diffuso nei boschi di latifoglie, dove lo si può notare soprattutto vicino alle betulle, ma anche fra l’erba alta, in zone poco ombreggiate. L’epiteto scabrum nel suo nome latino fa riferimento alla ruvidezza del gambo, che è infatti rivestito di piccole squame grige.
8. Cystoderma amiantina
La cystoderma amiantina è un fungo comune che cresce in gruppi o, talvolta, solitario. L'epiteto specifico nel suo nome scientifico (Cystoderma amianthinum) sottolinea la sua somiglianza all'amianto, specie per il colore grigio. Il cappello è rugoso ed il gambo è pieno di spore e robusto. La carne è bianca, con tendenze giallastra ed odora di terriccio. Non è commestibile.
9. Lactarius tabidus
Il lactarius tabidus è un fungo, non particolarmente conosciuto in Italia, sebbene sia presente e lo si possa incontrare ai piedi dei pini. Si tratta di una specie non commestibile e potenzialmente tossica. Come tutti i Lactarius, contiene un lattice che fuoriesce quando il fungo viene spezzato e, nel caso del lactarius tabidus, questo lattice, nel seccarsi, assume una colorazione giallo-zolfo poco rassicurante.
10. Sarcodon squamosus
Il sarcodon squamosus si distingue per le numerose squame biancastre che ne ricoprono il cappello e lo si può incontrare ai piedi dei pini durante i mesi estivi e autunnali. Si tratta di una specie non commestibile e dal sapore amaro che viene però impiegata nella produzione di coloranti. I più inesperti possono confonderlo con il Sarcodon scabrosus, dal quale si distingue per il colore bluastro alla base del gambo.
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