I primi 20 Funghi commestibili popolari in Bolù
Esplorate l'affascinante mondo dei funghi con la nostra guida ai funghi commestibili più comuni di Bolù. Famoso per il suo ecosistema diversificato e i suoi terreni fertili, Bolù offre un habitat abbondante per la crescita di diversi funghi affascinanti. Questa guida completa ne illustra l'aspetto, i sapori unici, gli habitat preferiti e i vari usi culinari. Arricchite le vostre conoscenze su queste delizie culinarie e intraprendete un affascinante viaggio di foraggiamento. Ricordate che spesso le cose buone si trovano sotto i nostri piedi!
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Funghi commestibili più popolari
1. Mazza di tamburo
Il fungo mazza di tamburo è fra le specie più vistose e conosciute. A distinguerlo sono certamente le notevoli dimensioni di gambo e cappello, ma anche la loro forma che fa effettivamente assomigliare il fungo a una mazza da tamburo, quando è ancora chiuso, oppure a un parasole, nella fase successiva. Si tratta di caratteristiche chiaramente espresse nei nomi con cui la specie viene volgarmente chiamata.
2. Fungo di San Giorgio
Il fungo di San Giorgio dà inizio alla stagione micologica! Infatti, secondo una tradizione popolare, dovrebbe spuntare il 23 aprile, giorno di S. Giorgio. Cresce in maniera disomogenea sul territorio italiano, ma si presenta con regolarità nelle stazioni di crescita. Oltre alla sua precocità è caratterizzato da un particolare odore di pane fresco.
3. Finferlo
Il finferlo è un fungo molto comune e apprezzato perché, grazie al suo caratteristico colore giallo-arancio e alla sua forma irregolare, è facile distinguerlo da specie potenzialmente tossiche. La carne è soda e dolciastra. Inoltre, è considerato un fungo commestibile di buona qualità, infatti viene utilizzato in molti piatti, ed è adatto sia all’essiccamento che al congelamento.
4. Palloncino gigante
La palloncino gigante è un fungo comunemente presente nei prati e nei boschi di latifoglie, e diffuso nelle zone temperate di tutto il mondo. Ha un corpo tondeggiante che, come dice il suo stesso nome, può raggiungere dimensioni gigantesche, addirittura i 50 cm di diametro, e un peso da record di 25 kg! È considerato un fungo commestibile di buona qualità.
5. Sanguinaccio
Il sanguinaccio è un fungo piuttosto carnoso e si distingue per la colorazione del cappello: un bel rosso arancione chiazzato di verde. La carne è soda e odora di frutta. D’altronde, cresce fra pini e ginepri. Inoltre, è considerato un fungo commestibile e, che sia delizioso, lo suggerisce il nome stesso.
6. Mucidula mucida
Lo spettacolare mucidula mucida è un parassita del faggio, cresce su questi alberi in decomposizione, e il suo aspetto più distintivo è il colore bianco lucido. Il suo nome latino (Mucidula mucida) viene da "mucus" e fa riferimento allo strato di muco di cui è ricoperto e che gli regala il suo inconfondibile aspetto. È molto raro che possa essere confuso con altre specie.
7. Prataiolo
Il fungo prataiolo è davvero comune e conosciuto! In molte culture viene considerato uno dei migliori funghi commestibili, anche se viene, stranamente, rifiutato da altre. Anche i Romani lo apprezzavano e il poeta Orazio lo nomina addirittura nei suoi versi. Ha una delicata carne bianco-rosata e, che cresca sui prati, ce lo dice il suo stesso nome.
8. Agarico nudo
Ampiamente diffuso, il agarico nudo è classificato come un fungo commestibile di buona qualità. Non è però molto conosciuto, forse perché la sua curiosa colorazione violetta suscita diffidenza nei cercatori. Peccato, o per fortuna, per il fungo, perché ha un sapore dolce e amabile. Inoltre, è leggermente tossico da crudo, si raccomanda quindi di effettuare una pre-bollitura.
9. Gambesecche
Il fungo gambesecche cresce in modo abbondante soprattutto nelle zone erbose. Lo caratterizza un piacevole e persistente odore di mandorle amare, ma attenzione a non confonderlo con simili funghi di piccola taglia, come le Lepiota, che sono altamente tossici. Un’interessante particolarità del gambesecche è che può essere utilizzato per la bonifica biologica dei suoli inquinati.
10. Agarico chiomato
Il agarico chiomato cresce spontaneamente nei campi e si distingue facilmente per il suo eccentrico cappello bianco, cilindrico e campanulato. Ancor più caratteristico è il fatto che, quando il fungo è adulto, il cappello diventa nero e si liquefa, ed è proprio questo il fenomeno che dà origine al suo nome comune.
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